... in breve Cava Manara | ||||||||||||||||||
Cenni AmministrativiCava Manara è un comune di 6.750 abitanti (fonte ISTAT 1/1/2019) della provincia di Pavia con una densità di 391,09 ab/kmq.
Si trova presso il Po, alta sul bordo del terrazzo alluvionale con una altezza media di 79 m s.l.m. ed una superficie di circa 17,26 kmq, non lontano
dalla confluenza del Ticino, al confine tra la Lomellina e la piccola regione del Siccomario. |
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Cenni storiciCava è nota fin dal XIII secolo, quando apparteneva al territorio soggetto a Pavia, incluso nella podesteria o squadra di Sommo, nella regione della Lomellina; amministrativamente però la squadra di Sommo era aggregata all'Oltrepò Pavese. Era allora detta Cava Taverna. Nel 1466 fu infeudata alla famiglia Eustachi di Pavia, passando attorno al 1650 ai marchesi Olevano, che terranno il feudo sino all'abolizione del feudalesimo nel 1797. Il territorio di Cava apparteneva allora alla Lomellina, ai confini con il Siccomario; nel 1707 esso passò con la Lomellina ai Savoia, mentre il Siccomario, con l'Oltrepò da cui dipendeva amministrativamente, restava allo Stato di Milano. Nel 1743 anche questo territorio, che comprendeva alcune delle attuali frazioni di Cava, passò al territorio sabaudo. Sotto i Savoia continuò a far parte della provincia di Lomellina, e dal 1859 fu incluso nella Provincia di Pavia. Nel 1863 prese il nuovo nome di Cava Manara in onore di Luciano Manara, che vi aveva combattuto nel 1849. Nel 1871 al comune di Cava Manara furono aggregati i soppressi comuni di Torre de' Torti e di Gerrechiozzo.
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I primi abitanti del territorio di Cava furono i Levi, della tribù dei Liguri, amanti delle armi, che vivevano soprattutto di agricoltura, caccia e pesca. Ai tempi dell'impero romano, Cava, trovandosi su una biforcazione di due importanti vie di comunicazione, si avvantaggia moltissimo della presenza dei molti forestieri di passaggio. All'originario nome di Cava viene aggiunto, con regio decreto del 15 marzo 1863, l'appellativo di "Manara", a ricordo dell'eroe contraddistintosi in un fatto d'armi che si svolge proprio da quelle parti. E' infatti tra Cava e Mezzana Corti che il Manara, alla testa di un manipolo di bersaglieri lombardi, da lui creati, sostiene una cruenta guerriglia contro forze austriache, a lui superiori per numero e armi, riuscendo a passare il Po su un ponte di chiatte, che viene subito distrutto e bruciato, rimanendo poi a presidio della zona conquistata. Tale episodio è ricordato con una lapide bronzea, tuttora esistente nella piazza del paese. Perchè ManaraNella seduta del 24 luglio 1862, il Consiglio Comunale di "Cava" decise, per l'avvenire, di aggiungere alla denominazione del paese il cognome di Luciano Manara, eroe del nostro Risorgimento, che aveva combattuto a Cava e a Mezzana Corti nel marzo 1849 al comando di un battaglione di bersaglieri, contro gli Austriaci. Questa deliberazione fu poi approvata da Vittorio Emanuele II°, con Regio Decreto del 15 marzo 1863. Il Comune di “Cava Manara" in quel periodo non comprendeva: Gerrecchiozzo (Rotto), Mezzana Corti e Torre dè Torti che erano altrettanti Comuni con relative Amministrazioni. Nel 1868, secondo un Decreto che esigeva che i comuni non avessero meno di 1500 abitanti si realizzò l'unione cosi come è oggi. Già fin dall'anno 1838 Mezzana Corti era stata incorporata da Gerrecchiozzo; ora si trattava di unire gli altri due comuni a Cava Manara e questo si fece con una delibera il 14 febbraio 1868 presenti i sindaci e i consiglieri di Gerrecchiozzo e Torre dè Torti. I monumenti e le opere d'arteLa Chiesa parrocchiale di Cava, sorta sulle rovine dell'antico Oratorio dei martiri Cosma e Damiano, sorge nella vasta piazza del paese, ed è dedicata a Sant'Agostino. Narra infatti la leggenda che, durante il passaggio delle spoglie del Santo dirette a Pavia, egli appare a quaranta pellegrini, che lo vedono uscire dalla chiesa in abiti pontificali dicendo "Io sono Agostino"; i cavesi allora lo eleggono a loro patrono. A fianco della chiesa, a sinistra della strada provinciale, su un cucuzzolo dal quale si dominano le colline dell'Oltrepò e la vallata sottostante, sorge il palazzo Olevano. Gli Olevano erano una nobile e antichissima famiglia, risalente all'anno mille, il cui capostipite, Uberto Olevano, ottenne numerosi privilegi da Federico Barbarossa per la sua fedeltà all'imperatore. Cava perde l'appoggio di questa grande famiglia dopo che l'ultimo feudatario, Uberto IV, venduta ogni proprietà, si allontana dal paese. Le FrazioniIl Comune comprende le frazioni di Torre dei Torti, Spessa e Brondelli, Casotti, Aliarolo, Gerrecchiozzo, Mezzana Corti e Rotto. Gli eventi e le manifestazioniA Febbraio è da segnalare il Carnevale Cavese. Le strutture turistiche
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