... associazioni                                                   Cava Manara
 
 

        L’AVIS e la storia del gruppo CAVA-SOMMO

Il sangue, fin dall’antichità ha sempre avuto un valore simbolico eccezionale, essendo stato da subito considerato dall’uomo il simbolo supremo della forza e della vita. Ancora oggi che possediamo conoscenze e tecniche nuove e moderne, possiamo dire che esso conserva intatto il suo ruolo, suffragato anche dal suo enorme valore biologico. Molta strada è stata fatta dalla Ricerca Scientifica, avviata tra il 16° ed il 17° secolo da un Italiano prima e da un Inglese poi, i quali con una straordinaria scoperta scomposero prima la piccola e poi la grande circolazione sanguigna presente nel corpo umano; tali scoperte, hanno aperto le porte alle prime rudimentali trasfusioni di sangue che si sono perfezionate soltanto nel 20° secolo.

Dal connubio fra scienza e solidarietà è nata la trasfusione di sangue










Proverbio Cinese: è persona buona non chi parla di bene ma chi lo fa!













Necessitano quantitativi enormi di sangue e ... un po’ più di buona volontà dalle persone




























I gruppi sanguigni ripartiti com’è a tutti noto divisi in A-B-AB-O, furono scoperti nel 1901 da uno scienziato austriaco.



Più conosci il sangue e più conosci te stesso!











































































Il sangue è un “tessuto” liquido, vischioso e opaco, costituito per il 45% di cellule (globulie piastrine) e per il 55% di plasma















Il fabbisogno di sangue è costante e irrinunciabile


Risale al 1927 la nascita a Milano della “prima” AVIS, grazie alla tenacia di un ematologo, il Dott. Vittorio FORMENTANO.
Egli riunì nel suo studio alcuni colleghi e diversi cittadini con i quali si posero le basi per creare la Associazione Volontari Italiani Sangue, diffusasi poi su buona parte del territorio italiano. Una decina di anni più tardi, anche Pavia riuscì a dotarsi di una struttura associativa AVIS.

Lavorando sul territorio con tenacia e volontà, l’AVIS di Pavia ha saputo crescere in mezzo a molte difficoltà, attraversando anche dei momenti difficili, giungendo così nell’anno 2000 ad un gruppo di Donatori di quasi 8000 unità!
Sulla scia di tanta solidarietà civile, anche dalla gente di Cava Manara e Sommo è giunto un importante contributo.

Una forte sensibilità verso i più deboli, maturata negli anni di guerra appena trascorsi, aveva segnato l’animo della gente; È in questo contesto che diversi giovani si resero disponibili alle trasfusioni di sangue, spesso per motivi di parentela o di amicizia e trasformati poi in donatori volontari dell’Associazione Avisina.
La presenza a Pavia dell’AVIS, ha giocato un ruolo essenziale in questo campo; I Donatori venivano canalizzati verso i malati bisognosi con trasfusioni dirette, assistite dal medico condotto o di famiglia.
Un caso emblematico a Cava Manara: il Sig. Mario S., residente in paese, fu colpito da leucemia nel 1955-56 e grazie alla disponibilità di 3÷4 giovani donatori di Cava Manara, riceveva ogni 20 giorni una trasfusione diretta. Tale gesto consentì all’ammalato di sopravvivere 3÷4 anni.

La trasfusione diretta, anche per casi meno gravi, fu uno dei metodi più usati fino agli anni 60. Il nobile gesto della donazione di sangue ad amici e/o parenti fece incrementare anche sul nostro territorio il numero dei Donatori segnalati all’AVIS di Pavia.
Nel comune di Cava Manara i Donatori di sangue attivi negli anni 1955-60 già conosciuti erano:

            PIERINO A.                           FRANCESCA B.
            ANGELINO B.                      ADELINA G.
            ROCCO B.                            ANNIBALE O.
            ULBER D.                              GIUSEPPE O.
            PIETRO F.                             ANGELO O.
            FRANCO G.                          VITTORIO T.
             .......................... ALTRI.

L’ingresso nel Consiglio Direttivo Provinciale dell’AVIS, del Donatore Angelo OMODEI, all’inizio degli anni 60, ha creato la migliore condizione operativa per la nostra zona, dato il già discreto numero di donatori presenti nel Siccomario. In tale Consiglio, si decise la nascita sul territorio di una sottocomunale AVIS dipendente da Pavia.
Inizialmente il gruppo fu operativo su quattro Comuni: Cava Manara – Sommo – S. Martino Sicc. – Travacò Sicc.

Non esistevano fondi o contributi vari, di conseguenza l'indispensabile per il suo funzionamento era frutto di qualche buon gesto generoso.
Nacque così, presumibilmente nel 1964-65, il primo gruppo AVIS di zona, con sede a Cava Manara, in una stanza dell’attuale municipio di v. Manara.

Negli anni 1967-68, si celebrò la grande “Festa del Donatore” a Torre dei Torti, con relativa premiazione dei Benemeriti, alla presenza di autorità dell’AVIS Provinciale quali il Presidente Dott. S. Belloni e dei Sindaci di Cava Manara, Sommo, S. Martino Sicc. e Travacò Sicc.

Circa due anni dopo, avvenne la separazione della sottocomunale in due gruppi: CAVA-SOMMO da una parte e S.MARTINO – TRAVACÒ dall’altra. Di conseguenza, la data di nascita dell’attuale gruppo CAVA-SOMMO è attestabile al 1969-70.

Pochi anni dopo, a tale gruppo viene assegnata una nuova sede da parte dell’Amministrazione Comunale di Cava Manara. Detta sede è da ritenersi “storica”, in quanto, in essa, il gruppo è rimasto circa 25 anni: Cava Manara, piazza V. Emanuele II, allora anche sede municipale ed attualmente sede della biblioteca comunale.

Nel frattempo le trasfusioni dirette furono eliminate ed il sangue intero venne raccolto in “sacche”, analizzato, controllato e quindi destinato ai vari centri ospedalieri della zona per un uso trasfusionale più moderno e razionale.
La raccolta di sangue veniva realizzata in periferia col sistema del Centro Mobile, cioè con l’emoteca che 3÷4 volte l’anno giungeva sul posto, alla domenica mattina per prelevare sangue ai Donatori Effettivi, ma soprattutto a quelli Occasionali, i quali venivano spronati e convinti sul posto dai responsabili del gruppo stesso.

Nel 1978-79 avvenne a Cava Manara un episodio rilevante: la tragedia del bambino Luca G. colpito da leucemia, produsse un enorme slancio di solidarietà dei cittadini di Cava e dintorni, ben gestita dal gruppo AVIS; In un solo giorno si registrarono a Cava Manara 120 donazioni che colse impreparato le stesso staff medico giunto da Pavia, che dovette dirottare molta gente per la trasfusione nei giorni successivi verso Pavia.

Il gruppo, sempre in crescendo negli anni 60-70, si consolida nel 1980-81 con un corpo volontari composto da circa 65-70 effettivi e da una rotazione annuale di occasionali attorno alle 50-60 donazioni.
Nel documento di bilancio del 1981 il gruppo registra un complessivo annuo di 139 donazioni ed un saldo attivo alla cassa.

I Donatori erano e sono soprattutto uomini; c’erano poche donne donatrici all’inizio, come ci sono poche donne donatrici tuttora!
Questo è un dato che meriterebbe una giusta riflessione, ma che nel contesto storico qui affrontato, viene inserito come un rilevante elemento di difficoltà che tuttavia va considerato comune a tutti i gruppi AVIS.

Dopo anni di attività, nel 1982 i dirigenti “Fondatori del Gruppo” lasciarono ad una nuova generazione di Donatori il compito di potenziare sul territorio il nobile sentimento della solidarietà avisina.

Il nuovo direttivo, guidato dal Coordinatore Domenico ALBERICO, nel corso dei 9 anni in cui è rimasto in carica, ha fatto registrare al gruppo un salto di qualità in termini di attività e di risultati.

Furono introdotte le annuali gite nel mese di settembre, non solo finalizzate al divertimento ma soprattutto a scopi culturali, come ad esempio la visita alle Grotte di Toirano (SV), a Lecco nei luoghi Manzoniani dei Promessi Sposi, a Busseto (PR) città natale di G.Verdi, ecc....

Dato il successo ottenuto, sono state organizzate anche diverse gite sulla neve che hanno ottenuto grandi adesioni; Una gita a Gressoney ha visto partire da Cava Manara n. 5 pullman! Sono state organizzate delle feste in piazza: “Sport e Svaghi in Allegria”; Promosse attività teatrali varie e podistiche marce avisine, replicate per alcuni anni.

Tutto ciò era mirato allo scopo evidente di radunare più gente possibile a cui poter trasmettere la parola dell’AVIS. Quel che più conta tuttavia è stato l’aver incrementato il numero delle giornate dedicate alla donazione, le quali sono passate da 3÷4 volte a 6÷7 appuntamenti annuali, variamente distribuiti sul territorio di Cava Manara – Sommo ottenendo ottimi risultati

I Donatori Effettivi erano diventati circa 100, mentre gli occasionali si erano stabilizzati attorno ai 50÷60 annui.
Una nota particolare merita l’appuntamento con la “Festa del Donatore” (ogni 2÷3 anni), in cui si premia l’avisino che man mano raggiunge le quote messe in evidenza dal seguente schema:

                N. Donazioni            Riconoscimento
                          8              diploma di benemerenza
                         16             dipl. di benemerenza + Medaglia
                         25             dipl. di benemerenza + Med. d’Argento
                         50             dipl. di benemerenza + Med. d’oro
                         75             dipl. di benem. + Distintivo d’Oro con Fronde
                        100            dipl. di benemerenza + Croce d’Oro

Nelle giornate di premiazione del 1985-87-89 si è fatto coincidere anche l’inaugurazione di 3 Monumenti Avisini dedicati alla “Memoria dei Donatori Defunti”; il 1° nel cimitero di Cava Manara, il 2° nel cimitero di Sommo ed il 3° nel cimitero di Mezzana Corti.

Ma la bella favola si interruppe!

Il tempo ed alcune difficoltà avevano forse logorato troppo le energie del Direttivo; il rapporto difficile con alcuni dirigenti dell’AVIS di Pavia, col tempo diventato un po’ troppo stridente, portò il Direttivo del gruppo, alla fine del 1990, a rassegnare “in blocco” le dimissioni irrevocabili che inviò all’AVIS di Pavia.
Nell’assemblea annuale dei Soci Donatori, convocata nel marzo 1991, dopo ampia discussione, venne eletto un nuovo direttivo che, guidato dalla Coordinatrice Sonia Z., ha gestisto il gruppo per nove anni fino al marzo 2000.

Tale Direttivo ha cominciato a lavorare in un momento particolare per l’associazione avisina che attraversava un periodo difficile.
Vi erano problemi a livello provinciale, di tipo gestionale ed a livello nazionale di tipo funzionale; Si dibatteva, ad esempio, sul ruolo futuro che doveva avere l’associazione avisina in un settore così delicato come quello della trasfusione di sangue.

Nel percorso storico qui tracciato, non ci addentriamo in una difficile analisi che riguarda livelli superiori che tuttavia ha però influenzato di riflesso la vita del gruppo Cava-Sommo. Doverosamente, citiamo il fatto che l’AVIS di Pavia ha risolto felicemente il suo problema gestionale e l’AVIS Nazionale ha realizzato il definitivo passaggio al S.S.N. (Servizio Sanitario Nazionale) di tutto il ciclo trasfusionale.
Già da qualche anno, all’Associazione AVIS, sono state riservate le sole funzioni di propaganda. La figura del donatore occasionale è scomparsa; Come pure le raccolte di sangue (domenicale) sul territorio, non si fanno più.
La premiazione dei Donatori Benemeriti, già da qualche anno non è più gestita dai gruppi, ma direttamente dall’AVIS di Pavia.

In questo contesto generale, il nuovo Direttivo ha comunque saputo lavorare sul territorio di Cava-Sommo con buon impegno, gestendo utilmente le reali potenzialità umane che una comunità sensibile come la nostra, ha sempre dimostrato di possedere.

Le iniziative del gruppo sono state la premiazione dei Donatori Benemeriti nell’ottobre del 1992 e del 1996, una gita a Venezia nel settembre del 1994. Dal 1997, per le ragioni sopracitate, sono diminuite le energie organizzative del Direttivo, soprattutto sul terreno della propaganda, mentre in controtendenza, sono leggermente aumentate le donazioni di sangue.
Marzo 2000: nell’assemblea annuale dei Donatori viene eletto un nuovo direttivo del gruppo guidato dal Coordinatore Rossi Gioele.

Un totale di 88 Donatori Effettivi è comunque un buon capitale umano da cui ripartire per costruire un rinnovato e forte sentimento di solidarietà.

Il breve tracciato storico fin qui ricostruito, sulla storia del gruppo AVIS CAVA-SOMMO si ferma al 31 dicembre 2001. Alcune parti del racconto, sono legate ed affidate alla “memoria” di qualche donatore, perciò “confutabili”, mentre la maggior parte della ricostruzione è il prodotto di “fonti” riscontrabili nei documenti raccolti nella sede del gruppo.