AVIS - Legislazione Trasfuzionale CAVA MANARA |
I servizi ed i centri trasfusionali, prima di distribuire il sangue e gli emocomponenti, devono eseguire indagini atte ad accertare la compatibilità fra il donatore ed il ricevente. Queste comprendono:
- verifica del gruppo sanguigno
del donatore (vedi titolo II, art. 5, protocolli accertamento idoneità del donatore);
- accertamenti sul sangue del ricevente:
- test in salina a 37 °C; - test indiretto all'antiglobulina o altri test manuali o automatizzati di equivalente sensibilità. La procedura del «type and screen» qualora venga usata al posto della prova di compatibilità deve prevedere:
La richiesta di sangue
e/o emocomponenti deve essere fatta da un medico, su un modulo fornito dal servizio
o centro trasfusionale o su propria carta intestata o su quella del luogo di
ricovero dell'ammalato e deve contenere le generalità del paziente e le indicazioni
alla trasfusione.
Essa deve essere accompagnata da un campione di sangue coagulato del ricevente
di quantità non inferiore a 5 ml raccolto in provetta sterile entro ventiquattro-quarantotto
ore precedente la trasfusione, contrassegnato in modo da non lasciar dubbi circa
l'identità del soggetto cui appartiene e firmato dal medico che ha la reponsabilità
del prelievo.
Nelle situazioni in cui
la vita del paziente possa essere messa in pericolo da un ritardo della trasfusione
si può distribuire il sangue senza rispettare la procedura che si segue in condizioni
ordinarie.
In tali circostanze, se non si conosce il gruppo sanguigno del ricevente, si
devono distribuire emazie concentrate del gruppo 0 Rh negativo (richiesta «urgentissima»
senza campione di sangue del ricevente).
Se il servizio trasfusionale è in grado di determinare il gruppo sanguigno AB0
ed il tipo Rh secondo la normale procedura, anche se non è possibile controllare
il risultato di precedenti determinazioni, si può distribuire, in caso di richiesta
«urgentissima» con campione di sangue del ricevente, il sangue intero dello
stesso gruppo AB0 e tipo Rh del ricevente od emazie concentrate AB0 compatibili
prima che siano completate le prove di compatibilità, ma comunque sempre previo
controllo estemporaneo della corrispondenza A, B, 0, Rh tra ricevente e unità
di sangue.
In queste circostanze, la richiesta della trasfusione deve contenere una dichiarazione
del medico richiedente dalla quale risulti che la gravità della situazione clinica
era tale da rendere necessaria la trasfusione prima dell'esecuzione delle prove
di compatibilità o del loro completamento.
Sull'etichetta per l'identificazione del ricevente apposta sull'unità di sangue,
dovrà essere chiaramente specificato che le prove di compatibilità non sono
state eseguite o non sono state completate al momento della distribuzione dell'unità
stessa.
Il servizio trasfusionale
deve adottare per ogni unità di sangue e/o di emocomponenti distribuita un sistema
di sicuro riconoscimento del ricevente cui essa è stata assegnata e indicare
se siano state eseguite prove di compatibilità.
Ogni unità di sangue e/o di emocomponenti all'atto della distribuzione deve
essere accompagnata da un modulo di trasfusione, portante i dati del ricevente.
Questo modulo deve essere restituito al servizio trasfusionale con le notizie
riguardanti ogni manifestazione anomala associata alla terapia trasfusionale.
Per sette giorni dopo la trasfusione devono essere opportunamente conservati in frigorifero i campioni di sangue del ricevente e di ogni suo donatore.
Le unità di sangue o di emocomponenti non utilizzati devono essere riportate al servizio trasfusionale nel più breve tempo possibile accompagnate da una documentazione del reparto richiedente attestante che:
- la chiusura è rimasta
intatta;
- l'unità è stata conservata e trasportata in modo tale che la temperatura non
abbia superato i 10 °C e non sia scesa al di sotto di 1 °C.
Le etichette apposte sull'unità di sangue ed emocomponenti devono essere uniformate ai modelli contenuti nell'allegato A del presente decreto.
I servizi, i centri trasfusionali
e le unità di raccolta (di cui agli articoli 5, 6 e 7 della legge n° 107/1990)
devono organizzare e documentare l'effettuazione delle procedure di controllo
di qualità interno su tutte le attività di raccolta produzione e analisi di
laboratorio secondo i protocolli emanati dal Ministero della sanità, dalle regioni
o raccomandati dal comitato degli esperti della trasfusione del sangue del Consiglio
d'Europa.
I servizi di cui sopra devono inoltre aderire a programmi di verifica esterna
di qualità per i vari settori dell'attività analitica.
Ogni struttura trasfusionale
deve predisporre un sistema di registrazione e di archiviazione dei dati che
consenta di ricostruire l'iter di ogni unità di sangue o emocomponente, dal
momento del prelievo fino alla sua destinazione finale.
In caso di reazione trasfusionale nel ricevente deve essere possibile ricontrollare
sui registri i risultati di tutte le analisi ed il relativo giudizio finale.
Le registrazioni devono essere effettuate subito dopo che sia stata ultimata
ogni singola fase di lavoro.
Esse devono essere leggibili e devono consentire l'identificazione dell'operatore
che ha eseguito il lavoro.
Anche se non disponibili per una ricerca immediata, devono essere conservate per almeno cinque anni le registrazioni relative a:
Nell'ambito di una ottimale
organizzazione del servizio è opportuno che ogni operatore sigli ogni singola
fase di lavoro eseguita.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Roma, 27 dicembre 1990
L'etichettatura sul contenitore di sangue intero usato a scopo trasfusionale deve indicare:
- tipo e volume del
preparato;
- nome ed indirizzo del produttore;
- numero di donazione;
- gruppo AB0;
- tipo Rh (D), specificando «Rh Positivo» se D positivo o «Rh negativo»,
se D negativo. Si raccomanda che il sangue D negativo deve essere esaminato
per gli antigeni C ed E, e tali risultati devono essere riportati sull'etichetta;
- composizione e volume della soluzione anticoagulante-conservante;
- data della donazione e scadenza;
- temperatura di conservazione;
- la dizione che il sangue non può essere utilizzato a scopo trasfusionale
se presenta emolisi od altra anomalia;
- la dizione che il sangue deve essere trasfuso utilizzando un adatto dispositivo
da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
L'etichetta sul contenitore di GRC deve indicare:
- tipo del preparato;
- nome ed indirizzo del produttore;
- numero di identificazione del donatore;
- gruppo AB= e tipo Rh (D) come al punto 1);
- composizione della soluzione anticoagulante-conservante;
- data di donazione;
- data di scadenza;
- condizioni di conservazione;
- la dizione che i GRC non dovono essere trasfusi in presenza di emolisi
o anomalie evidenti;
- la dizione che i GRC devoo essere trasfusi utilizzando un adatto dispositivo
da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
L'etichetta sul contenitore dei GRC lavati deve indicare:
- tipo del preparato
(specificando se povero in proteine o privo di proteine oppure il numero
di procedure di lavaggio eseguite);
- nome ed indirizzo del produttore;
- numero di identificazione del donatore;
- gruppo AB0 e tipo Rh (D) come al punto 1);
- data di donazione del sangue;
- data ed ora di inizio della procedura di lavaggio;
- la dizione che il preparato deve essere trasfuso preferibilmente entro
le sei ore successive alle procedure di lavaggio ed al più tardi entro ventiquattro
ore;
- le condizioni di conservazione;
- la dizione che il GRC non devono essere trasfusi in presenza di quantità
significativa di emoglobina libera o altre anomalie evidenti;
- la dizione che i GRC devono essere trasfusi utilizzando un adatto dispositivo
da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
L'etichetta sul contenitore di GRC deleucocitati deve indicare:
- tipo del preparato;
- nome ed indirizzo del produttore;
- numero di identificazione del donatore;
- gruppo AB0 e tipo Rh (D) come al punto 1);
- data di donazione;
- data di lavorazione;
- data ed eventualmente ora di scadenza;
- condizione di conservazione;
- la dizione che i GRC non devono essere trasfusi in presenza di emolisi
o di anomalie evidenti;
- la dizione che i GRC devono essere trasfusi utilizzando un adatto dispositivo
da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
L'etichetta sul contenitore di plasma fresco congelato deve indicare:
- tipo del preparato;
- natura del preparato (se da donazione di sangue intero o da aferesi);
- nome ed indirizzo del produttore;
- numero di donazione;
- gruppo AB0 e tipo Rh (D);
- data ed ora di preparazione;
- dizione che il preparato deve essere infuso entro le ventiquattro ore
dallo scongelamento;
- istruzioni sulle modalità di conservazione, trasfusione;
- la dizione che il plasma fresco congelato deve essere trasfuso utilizzando
un adatto dispositivo da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
L'etichetta sul contenitore del concentrato piastrinico deve indicare:
- tipo della preparazione;
- nome ed indirizzo del produttore;
- mumero di identificazione del donatore;
- gruppo AB0 e tipo Rh (D);
- data della donazione;
- data di scadenza;
- condizione di conservazione;
- la dizione che il preparato non deve essere trasfuso in presenza di evidenti
anomalie;
- la dizione che il concentrato piastrinico deve essere trasfuso utilizzando
un adatto dispositivo da trasfusione munito di un appropriato filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.
In caso di concentrato
piastrinico da aferesi l'etichetta deve inoltre contenere le seguenti informazioni:
- tipo del circuito utilizzato (se chiuso o aperto);
- data ed ora di scadenza;
- contenuto in piastrine leucociti ed eritrociti e volume del preparato.
L'etichetta del contenitore del concentrato granulocitario da leucoaferesi deve indicare:
- tipo del preparato;
- nome ed indirizzo del produttore;
- tipo di anticoagulante ed eventuale sedimentante utilizzato;
- numero di identificazione del donatore;
- gruppo AB0 e tipo Rh (D);
- data della donazione;
- data ed ora di scadenza;
- condizioni di conservazione;
- volume del preparato e contenuto in piastrine, leucotici ed eritrociti;
- la dizione che il preparato non deve essere trasfuso in presenza di evidenti
anomalie;
- la dizione che il concentrato granulocitario da aferesi deve essere trasfuso
utilizzando un adatto dispositivo da trasfusione munito di un appropriato
filtro;
- esito negativo dei controlli sierologici obbligatori.